Chico Forti ha ottenuto dal Tribunale di sorveglianza di Venezia il permesso per lavorare fuori dal carcere di Verona.
Solamente alcuni mesi fa il Tribunale di Sorveglianza di Verona aveva respinto la richiesta di libertà condizionale avanzata dai legali di Chico Forti. Adesso, invece, la svolta. L’uomo ha ricevuto il via libera per lavorare fuori dal carcere. Un permesso arrivato in base all’articolo 21 dell’ordinamento penitenziario che gli permetterà, quindi, di svolgere una professione fuori dall’istituto penitenziario.
Chico Forti: via libera per lavorare fuori dal carcere
Un anno e mezzo dopo il rientro in Italia, Chico Forti ha ottenuto il permesso di uscire dal carcere per lavorare e fare volontariato. Come riporta Il Gazzettno, poi citato da altri media nostrani come Leggo e l’Ansa, il Tribunale di Sorveglianza di Venezia gli ha concesso tale possibilità attraverso l’articolo 21 dell’ordinamento penitenziario. Solo quattro mesi fa, invece, la liberazione condizionale gli era stata negata.
La nuova vita: ecco quale lavorò farà
Secondo quanto si apprende da Il Gazzettino, grazie al permesso ottenuto, Forti potrà così frequentare un corso di formazione professionale per pizzaioli, fare volontariato con anziani e insegnare windsurf ai disabili. Tra i dettagli evidenziati da Il Gazzettino anche alcuni passaggi della richiesta degli avvocati dell’uomo. “Forti ha iniziato a beneficiare dal mese di febbraio 2025 di permessi premio presso l’abitazione della madre a Trento, senza rilievi”, è scritto in uno dei passaggi contenuti nella richiesta. Inoltre “ha partecipato al corso di formazione ‘Pizza in Teglia’ e ha collaborato con gli insegnanti nei corsi di lingua inglesi organizzati dal Cpia (il centro provinciale per l’istruzione degli adulti)”.
Tra i vari documenti che gli avvocati di Forti hanno depositato anche alcuni relativi alla dichiarazione di disponibilità all’assunzione da parte di una ditta come istruttore di windsurf oltre ad un’altra dichiarazione di un circolo di vela della zona di Malcesine con la disponibilità ad accoglierlo per attività di volontariato con ragazzi disabili.
